Le marogne in Valpolicella: un passo «Della coltivazione de’ monti» poema didascalico dell’abate Lorenzi

Giovanni Viviani

Abstract


Nel primo canto dedicato all’inverno del suo poema “Della coltivazione de’ monti”, pubblicato nel 1778, l’abate Bartolomeo Lorenzi, apprezzato poeta e membro dell’Accademia di Agricoltura Arti e Commercio di Verona, incoraggia la costruzione di muri a secco sui pendii collinari e illustra le complesse fasi dell’operazione, dal reperimento del materiale, anche con l’ausilio di polvere da sparo, allo scavo del fosso per ancorare il muro alla roccia, alle modalità pratiche di disposizione dei conci e di elevazione del muro. Ora tutte queste pratiche, fin nei minimi dettagli, si sono conservate nella memoria orale di numerosi testimoni intervistati, con cui è stato possibile ricostruire le tecniche di costruzione di muri a secco (marogne) in uso nel periodo a cavallo della seconda guerra mondiale. Grazie ad alcune osservazioni dell’Abate e alla datazione di alcuni terrazzamenti in loco, desunta dai racconti orali, si può ipotizzare nello sviluppo dei terrazzamenti con muri a secco una massiccia espansione soprattutto negli ultimi due secoli.

Parole chiave


Terrazzamenti; Marogne, Muri a secco, Bartolomeo Lorenzi

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