Considerazioni sull’officina epigrafica del Pagus Arusnatium

Alfredo Buonopane

Abstract


Analisi delle differenti tipologie di monumenti inscritti provenienti dal territorio del pagus Arusnatium: stele, sarcofagi, lastre e are che venivano prodotti in loco usando soprattutto il calcare bianco locale, materiale facile a reperirsi e di ottima qualità. L'abilità con la quale le lettere venivano di solito incise indica la presenza di maestranze esperte, che sapevano ovviare ai problemi di spazio con l'uso sapiente di nessi e legature fra le lettere. Il monumento più comune è sicuramente l'ara a fusto quadrangolare, che veniva prodotta seguendo moduli e rapporti metrici costanti in un'officina localizzata, probabilmente, nei dintorni di San Giorgio di Valpolicella. Un'altra officina sembra aver operato nell'area di San Floriano, specializzandosi nelle grosse are decorate con strumenti sacrificali, come quelle reimpiegate nella facciata della locale pieve. Da segnalare anche la presenza di una terza officina, alla quale si potrebbero attribuire i monumenti ex-voto rinvenuti nel tempio di Minerva situato nei pressi di Marano di Valpolicella. Stele e sarcofagi venivano verosimilmente prodotti in botteghe differenti, più difficili da individuare a causa della scarsità dei ritrovamenti.


Parole chiave


Pagus Arusnatium; Officine epigrafiche; Are; Stele; Sarcofagi; Lastre

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