Un terminus dai pressi di Corrubio di S. Pietro Incariano

Lanfranco Franzoni

Abstract


A seguito del recupero da parte della Soprintendenza archeologica, su segnalazione dello stesso autore, di un manufatto lapideo d’età romana, lo studio ne analizza l’aspetto e lo identica come un terminus romano, ossia segno di confine del territorio di un pagus o di delimitazione di una proprietà privata. Rinvenuto presso privato nei dintorni di Parona, s’è appurato che il manufatto provenisse da località Balconi di Pescantina. Questo ha forma cilindrica rastremata, alto cm 105 con circonferenza di cm 85, e nella parte alta è riconoscibile un riquadro epigrafico scorniciato con, in particolare, le parole iniziali Intra huiusce / termin, che ne qualificano appunto la funzione di termine di confine o di delimitazione. La stessa pur frammentaria iscrizione permette poi di escludere il posizionamento del termine da parte di pubblica autorità, che sarebbe stata dichiarata, e pure una sua relazione con un’area cimiteriale. Quindi si tratterebbe di un terminus privatus, posto presumibilmente all’imbocco di una strada privata a segnalarne l’impercorribilità agli estranei.


Parole chiave


Termini di confinazione; terminus

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