L’estinzione dei Neandertaliani e la diffusione dei primi uomini moderni: le evidenze della Grotta di Fumane

Alberto Broglio

Abstract


La serie stratigrafica della Grotta di Fumane è particolarmente interessante per studiare il passaggio dal Paleolitico medio al Paleolitico superiore, che si realizza all’interno dell’unità A, tra le sottounità A4 e A3. I sedimenti e il contenuto paleontologico mostrano una continuità di processi sedimentari, senza lacune. Il contenuto archeologico (strutture abitative; strumenti, armature e altri prodotti dalla lavorazione dei materiali litici; strumenti e armature confezionati con materiali duri animali; oggetti ornamentali ricavati da denti di animali e da conchiglie marine contemporanee dell’occupazione antropica; oggetti decorati) differenzia nettamente i due insiemi e suggerisce un brusco passaggio dalla sequenza del Paleolitico medio, riferita all’Uomo di Neandertal, alla sequenza del Paleolitico superiore, riferita all’Uomo moderno. In questo senso i risultati delle ricerche alla Grotta di Fumane sono in accordo con quelli conseguiti in altri siti europei, nei quali si registra una rottura tra le due sequenze. Il limite cade tra la fine della zona pollinica di Hengelo e la zona di instabilità climatica immediatamente successiva, prima di 35.000 anni dal presente. Sono quindi riportati i dati relativi alla cronologia e alle modificazioni climatiche dell’Interpleniglaciale würmiano (stadio isotopico 3), cercando di metterli in rapporto con i dati relativi al popolamento antropico dell’Europa. I complessi musteriani, post-musteriani e “di transizione” sono associati a resti scheletrici neandertaliani, mentre i complessi aurignaziani sono associati (anche se in rari siti) a resti scheletrici moderni. In alcune regioni, dove l’Aurignaziano compare precocemente (cioè prima o attorno a 35.000 anni dal presente) il passaggio è brusco, come nella Grotta di Fumane, e suggerisce che la popolazione moderna si sia diffusa in Europa nell’arco di alcune migliaia di anni, rimpiazzando la popolazione neandertaliana, avviata all’estinzione. Alcuni complessi “di transizione”, e soprattutto il Castelperroniano delle regioni occidentali-atlantiche, costituirebbero il prodotto degli ultimi Neandertaliani a contatto coi primi Moderni (si tratterebbe quindi di un fenomeno di transculturazione). Rimangono aperti alcuni grossi problemi, quali la definizione della regione di formazione dell’Aurignaziano e il riconoscimento del processo di differenziazione dei complessi aurignaziani, che fin dalla loro comparsa in Europa sono correlabili con due grandi aree distinte: danubiana-nordalpina e sudalpina-mediterranea.


Parole chiave


Riparo Solinas; Grotta di Fumane; Neandertaliani; Uomo moderno; Castelperroniano; Aurignaziano

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