Ascesa e declino del conte Giacomo Fattori fautore della villa di Novare

Abstract

Il saggio intende far luce sulla personalità di Giacomo Fattori, novello conte che si presenta come una luminosa meteora sulla scena mondana veronese. Il personaggio si mette in evidenza con cospicui investimenti per la riqualificazione della tenuta di Novare e del Chievo. L'indagine fa il punto della stratificata bibliografia e ricorre a fonti archivistiche inedite per ricostruire la vicenda umana del protagonista. Unico erede di una facoltosa famiglia di mercanti della seta Giacomo risulta titolare di un palazzo all'inizio di corso Portoni Borsari a Verona, di una tenuta a Marcellise, a Novare di Arbizzano, al Chievo, a Sona e Sommacampagna. L'incontro con Angela Pellegrini, vicina di casa a Marcellise, è all'origine di un sodalizio che porta ad ampliare ed abbellire prima il complesso rurale di Novare e poi quello del Chievo (la futura villa Pullè). Fattori appare animato da grandi ambizioni ma non pare supportato da adeguate capacità amministrative; è costretto a vendere come nuda proprietà ai Mosconi la tenuta di Novare prima ancora di averne terminato la ristrutturazione, poi trasferirà i propri interessi al Chievo ma in breve dovrà alienare ai Pellegrini il complesso. Nel giro di pochi anni (dal 1769 al 1778) Angela Pellegrini, dopo aver contribuito a far dilapidare all'amico il patrimonio familiare, si adopera per favorire il suo salvataggio a fronte di una situazione debitoria ormai irreversibile. Nel 1778 dell'immenso patrimonio immobiliare Fattori non c'è più traccia; a Giacomo rimane la nuda proprietà della tenuta di Novare, dove può ancora risiedere ospite dei Mosconi privato di ogni potere decisionale.