Da detenuto a Procida a sindaco di Malcesine. Vicende biografiche del generale Alberto Pariani dall’archivio personale in Biblioteca Civica di Verona

Emanuele Luciani

Abstract


Il generale Alberto Pariani (1876-1955) rivestì un ruolo importante negli anni Trenta, quando, dopo una brillante carriera, venne nominato capo di Stato maggiore dell’esercito italiano. Dopo alcune discusse riforme, venne rimosso dall’incarico e durante la seconda guerra mondiale non ricoprì, a eccezione di un brevissimo periodo, incarichi importanti e visse da privato cittadino a Malcesine, una cittadina sul Lago di Garda. Nell’immediato dopoguerra, fu incarcerato, processato e condannato con l’accusa di aver favorito le guerre fasciste, ma, dopo un secondo processo, venne assolto con formula piena. Così ritornò a Malcesine e nel 1952 fu eletto sindaco e diede un significativo contributo allo sviluppo del turismo locale.

Dopo la sua morte, una parte del suo archivio personale − con documenti che offrono preziose informazioni sia a livello di storia generale che di quella locale − fu acquisita dalla Biblioteca Civica di Verona. La presente ricerca è basata su quella documentazione e riguarda prevalentemente gli eventi biografici in essa considerati, dunque attraverso la prospettiva del generale Pariani, con particolare riguardo alla dimensione locale: un punto di vista personale ma comunque storicamente significativo


Parole chiave


Storia militare; Fascismo; Alberto Pariani; Malcesine

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