Bernardino Brugnoli architetto “erede” della bottega sanmicheliana e i suoi rapporti con Andrea Palladio

Giulio Zavatta

Abstract


Il rapporto tra l’architetto veronese Bernardino Brugnoli e Andrea Palladio può essere configurato considerando alcune comuni vicissitudini su cantieri veronesi ed emiliani. In particolare, i due architetti nel settimo decennio del Cinquecento ebbero incarichi simili, furono chiamati talvolta dagli stessi committenti e impiegarono spesso le stesse maestranze. Attraverso un’indagine sulle fonti e su inediti documenti d’archivio il saggio mira a mettere in luce il rapporto tra i due architetti, divenuto particolarmente stretto dopo la morte di Michele Sanmicheli nel 1559, con particolare riguardo per il coevo contesto veronese, segnato da una riconfigurazione del ruolo di architetto. Dallo studio emerge un rapporto continuativo tra i due architetti e la versatilità di Bernardino Brugnoli, non solo architetto, ma anche ingegnere, perito idraulico e militare, cartografo.


Parole chiave


Andrea Palladio; Bernardino Brugnoli; Villa Serego alla Cucca; Cattedrale di Reggio Emilia; Cattedrale di Bologna; Verona; Veronella; Bologna; Reggio Emilia; Venezia; Veneto; Emilia Romagna; XVI secolo

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