Produzione e commercio del vino: un percorso di ricerca nella Valpolicella di età romana

Stefania Pesavento Mattioli

Abstract


Numerosi riferimenti alla buona qualità dei vini prodotti nell'agro veronese compaiono nelle fonti letterarie antiche dal I secolo fino al VI secolo d.C. Particolarmente interessanti sono i richiami alla bontà dei vina Retica nelle opere di Virgilio e Marziale, e l'apprezzamento per un vino dolce, l'acinaticium, tramandato da Cassiodoro. Iscrizioni rinvenute nelle aree alpine e danubiane sembrano attestare la presenza di commercianti di vino provenienti dal pagus Arusnatium, dove la presenza di culti conosciuti come i sacra Retica suggerisce di inserire questo comprensorio all'area di produzione dei vini retici. L'analisi delle iscrizioni presenti su diverse anfore vinarie rinvenute in Italia settentrionale indica, infine, che le famiglie veronesi più in vista, come la gens Gavia e la gens Valeria, dovevano parte della loro ricchezza alla produzione e al commercio di vino.


Parole chiave


Pagus Arusnatium; Vini retici; Acinaticium; Gens Gavia; Gens Valeria

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