Marmi e lapicidi veronesi nel monastero di Sant’Agostino a Piacenza

Claudio Bismara

Abstract


La cosiddetta fontana del Mosè, proveniente dal refettorio del convento dei Canonici Regolari Lateranensi annesso alla chiesa di Sant’Agostino di Piacenza e oggi conservata presso il Museo Farnesiano di quella città, resta ancora senza un autore e senza una data di realizzazione. L’indagine archivistica ha portato finalmente in luce il contratto del marzo 1568 con il quale i Canonici Regolari piacentini commissionarono l’opera allo scultore veronese Pietro de Salis da Lugano, prescrivendo l’uso di marmi valpolicellesi per la sua realizzazione da completarsi entro sei mesi. Altra opera in marmo veronese commissionata nell’occasione fu anche una porta che metteva in comunicazione il refettorio con uno dei chiostri del convento. Viene inoltre tracciato un breve profilo della famiglia di lapicidi De Salis da Lugano presenti a Verona già nel 1541.


Parole chiave


Pietro de Salis da Lugano; Chiesa di Sant’Agostino; Fontana del Mosè; Lapicidi veronesi; Marmi veronesi

Full Text

PDF

Refback

  • Non ci sono refbacks, per ora.


Copyright (c) 2018 Claudio Bismara

Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella
Via Vaio 25 - 37022 Fumane (VR) - info@cdsv.it
c.f.: 93003980237

La digitalizzazione dell'Annuario Storico della Valpolicella è stata realizzata con il contributo di: