Giacomo Fattori e il Trionfo d’Ercole nella ‘villa suburbana del Chievo’

Ismaele Chignola

Abstract


Il saggio si propone di indagare le vicende che hanno portato alla riedificazione e alla decorazione di villa Fattori Pellegrini (anche nota come villa Pullè) al Chievo negli anni Settanta del Settecento. La ricerca si basa su fonti archivistiche per ricostruire la strana relazione che si è creata tra la contessa Angela Pellegrini e il conte Giacomo Fattori, primo proprietario della villa al Chievo, entrambi interessati a fare del complesso un centro di promozione sociale. La donna aristocratica sembra blandire il conte allo scopo di fargli investire ingenti somme nella riqualificazione della villa, passaggio indispensabile per permettergli di essere accettato dalla nobiltà veronese, nella quale era entrato a far parte da pochi anni. Questo intento può trasparire da una lettura iconologica di timbro autobiografico del soffitto del salone affrescato da Angelo Da Campo con il Trionfo d'Ercole. Dal canto suo Angela, dopo aver fatto acquistare la villa al fratello Tommaso, ne dispone liberamente a favore del figlio Marco Marioni, da poco sposo della nobildonna romana Maria Clementina Corsini. Lo studio offre un'inedita rilettura dei rapporti che stanno a monte della realizzazione di sontuosi complessi quali la villa Fattori Mosconi di Novare e la villa Fattori Pellegrini al Chievo, ponendo in luce l'importanza dei moventi di natura sociologica per la comprensione di manufatti artistici ed architettonici.


Parole chiave


Giacomo Fattori; Marco Marioni; Maria Clementina Corsini; Angela Pellegrini; Ignazio Pellegrini; Adriano Cristofali; Filippo Maccari; Angelo da Campo; Bartolomeo Lorenzi; Alessandro Carli; Silvia Curtoni Verza; Trionfo d'Ercole; Ville venete

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